venerdì 31 luglio 2009

ET NUNC...

Il principio di un libro è un atto di disperazione
Impugnare la rivoltella e spararsi un colpo alla
tempia, o afferrare la penna e scrivere il primo rigo,
sono due gesti che si equivalgono, moralmente
qualche volta, energeticamente sempre.
Che cosa verrà dopo? La luce o la tenebra?
La vera vita, o la vera morte? L’ eterno gaudio,
o lo stridore dei denti? Non si sa. Si spara. Si scrive.
“ Et nunc, vir studiose, frange tibi caput pro faciendo libros “.

domenica 26 luglio 2009

Avvertenza

Questo libro fu concepito nei primi anni disgraziati
che seguirono la guerra, e scritto poi per la massima parte
l’Italia, che ormai pareva avviata ad una guarigione certa
dei suoi mali, soffrì di una improvvisa e terribile ricaduta
che mise in pericolo la sua vita rinnovellata di grande nazione
civile che stava per ritrovare le sue antiche vie della sua fortuna.
Per la esatta comprensione di certe allusioni politiche che
si troveranno specialmente raccolte in un capitolo, e di alcuni e
fugaci cenni della stessa natura sparsi qua e la per il volume, ma
più che altro per la giusta valutazione del loro tono, ho creduto
bene di premettere queste date. Il tono è un po’ quello generale
del libro, vale a dire un po’ oscillante fra disperazione e speranza.
ed è quale si conveniva ai tempi. Ora come ora potrà sembrare un
po’ antiquato, - corrono così veloci i tempi, oggi, - ma allora mi parve
il più adatto per esprimere i miei sentimenti e anche qualche giusto
risentimento. Sono stato alquanto indeciso se togliere quel capitolo
e quei pochi cenni da questo libro che con la politica ha veramente
poco a che fare, per non dire nulla, ma poi mi sono risoluto a
lasciare le cose al loro posto.
Oggi, so bene, è tempo di fratellanza e di perdono; ma permane ancora
nell’ aria il dolciastro delle pacificazioni familiari recenti un po’ dubbie.
E’ bene, perciò, che coloro che non provarono, sappiano, e coloro che
furono provati ricordino.
Tempo dolco e mare calmo, oggi. Sì.
Ma il nocchiero insonne che ci fu dato e che oggi governa con ferma
mano e con occhio sicuro la bella nave piena di fati, l’ uomo miracolosa=
mente attento e pronto, ci avverte con antica romana saggezza di parola
e di esempio che questo non è tempo di dormire, ma anzi di vigilare con
forte costanza ed austera disciplina.
“ Tranquillitas ista, tempestas est “ .
O diciamo meglio: potrebbe essere.